CAPITOLO VI
Entra nel tunnel dall’aria colorata: traspariva ansia da marmellate invecchiate nei barattoli sugli scaffali, gocce liquefatte zuccherose, l’attesa dell’eroe, Apollo e Dafne, sentenza e pregiudizio, ossobuco e sangria, pena e litania, lenta molto lenta, l’alba vien su ed esplode, gocce iridescenti, salvezza e noncuranza, su quella zona di terra di nessuno, e tenera e scoscesa come saporosa pare e s’inchina o dondola, radica ed unguento, lì senza incrinature assiepato e saldo, passibile lentamente ad arrugginirsi, poi lesto e scivoloso per corpo d’acero, d’oleandro o d’altro genere, e tu perniciosa che mi scuoti e sembri cedere, avanzando come serpe flessuosa e lesta nel sapere, d’occhio- lince sapiente e tenera, che aspiri essenza e doni tempo-spazio, ossuto ma sapiente, e t’inoltri tra meandri paesaggistici, appostata a livelli concentrici plurimi, secca terra d’altopiano, prima ch’io ti dissotterri e dissotterri delle tue cause l’emblema come ho attitudine e come so, d’altro giorno impregnato, liquorosa e liquefatta e stupefacente azzurra facciata, nascosta e che nasconde, com’edera non sa, come prima, regina cadente, come sposa d’altre primavere, nell’atmosfera assiepata che individua meridiano x e parallelo y, focaccia fritta, pane abbrustolito e dal tetto sul davanzale il gatto dinanzi alla superficie specchiante del lago, d’erba e limo sparso circonfusa come tenera essenza, da bavosa disperazione indifferenza contratta, come polvere, come pulvirenta confezione, lì ove tramonta il sole come suol dire il vate, e sacra la forma circonda il recinto rettangolare, al te deum si spargevano e svettavano topi timorosi e toponi apprensivi ed io non ho di che parlarti, ché senza di questo tocco altro recinto e senza recinto i frammenti e senza i frammenti le molecole, ch’altra era la via ed il dominio ed il segno, ed i bimbi sospettosi e teneri giravano per le strade tracciate con occhi sapienti sfidando G., artefice e prigioniero del suo magma, apposta piazzato sulla collina come fosse lui quella cosa azzurra, spargendo benessere ed apprensione, linea e binario attraversato da ritmata littorina verniciata.